LED in Villa Litta

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Villa Litta e il Ninfeo

La fronte Sud del Ninfeo, vista dal Giardino

Villa Borromeo Visconti Litta è una prestigiosa dimora signorile situata nel comune di Lainate, estesa per circa tre ettari; la sua storia ha origine nel 1585 quando, per iniziativa di Pirro I Visconti Borromeo, quella che era una semplice tenuta agricola si trasforma in una dimora con funzione ludica.

L’alta qualità delle trasformazioni fu commissionata ad importanti artisti dell’epoca (tra i vari l’architetto Martino Bassi, gli scultori Francesco Brambilla il Giovane e Marco Antonio Prestinari, i pittori Camillo Procaccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Giovanni Battista Volpino e Agostino Lodola). Successivi interventi dei diversi proprietari hanno di volta in volta arricchito e modificato le strutture fino ai giorni nostri; dopo un periodo di trascuratezza la villa passa infine al Comune di Lainate e ritorna a vita grazie alle cure e ai restauri che l’hanno riportata al vecchio splendore

Tra le bellezze visitabili all’interno dell’area della Villa si segnala l’interessante Giardino ed il Ninfeo, un complesso architettonico costituito da una successione di ambienti decorati a mosaico (destinato ad accogliere la cospicua collezione museale del conte) e considerato a ragione uno degli esempi più importanti in Italia Settentrionale per la ricchezza delle decorazioni e la varietà dei giochi d’acqua.

La nuova illuminazione del Ninfeo di Villa Litta

Nel suggestivo complesso del Ninfeo di Villa Litta, in particolare all’interno delle stanze che lo compongono, Catmex ha installato una nuova illuminazione con tecnologia LED.

Dopo i necessari rilievi e le fasi progettuali, effettuate in collaborazione con il Comune di Lainate e l’Associazione degli Amici di Villa Litta – che cura la valorizzazione e la manutenzione della Villa – è stato presentato un progetto di rinnovamento, approvato dalla competente Sovrintendenza per i beni Architettonici.

L’intervento ha previsto la rimozione delle ingombranti ed obsolete lampade e quindi l’installazione di sorgenti LED appositamente studiate e misurate per essere collocate in posizione nascosta e discreta, senza apportare nessuna modifica o distruzione delle strutture ma sfruttando i preesistenti collegamenti elettrici.

Un confronto di illuminazione: la vecchia sorgente alogena (a sinistra) e la nuova a LED (a destra)
Un confronto di illuminazione: la vecchia sorgente alogena (a sinistra) e la nuova a LED (a destra)

Nel passaggio alla tecnologia LED si sono ottenuti importanti risultati:

  • una maggiore qualità della luce: la resa cromatica è stata perfezionata, valorizzando i disegni e le rimanenti policromie dei mosaici e degli affreschi; è stata innalzata l’omogeneità d’illuminazione, rimuovendo i forti chiaroscuri preesistenti.
  • una luce compatibile con la preservazione: le nuove sorgenti a LED hanno permesso di ridurre al minimo l’innalzamento della temperatura nei locali del Ninfeo, specialmente sulle superfici esposte direttamente alla luce.
  • ambienti sicuri: le lampade installate lavorano con un voltaggio (24V) molto inferiore rispetto alle tradizionali luci (220V); un valore che è quasi impercettibile anche nell’eventualità di un contatto umano. Il consumo decisamente inferiore, anche in termini di assorbimento, permette inoltre una possibile alimentazione di emergenza senza interruzione, permettendo l’uscita dai locali in caso di guasto alla rete elettrica garantendo la sicurezza dei visitatori.
  • un uso razionale delle risorse: contestualmente alla ridefinizione delle luci è stato predisposto un impianto di gestione domotica delle stesse; un uso che permette la massima efficienza e un consumo elettrico a seconda delle necessità. Appositi terminali portatili permetteranno l’accensione ad hoc dei punti desiderati e sensori di presenza faciliteranno la fruizione delle stanze durante le visite.

L'arte di illuminare l'arte